Il governo è intenzionato ad introdurre una modifica sulle pensioni, che riguarda nello specifico Opzione donna. Ecco i possibili scenari.
Tra i provvedimenti in scadenza nel 2022 c’è quello sulle pensioni, argomento ampiamente discusso anche in sede di campagna elettorale per le scorse elezioni politiche del 25 settembre. Le ipotesi sul tavolo sono diverse, e ancora non è arrivato un comunicato ufficiale che annuncia quale decreto diventerà effettivo a partire dal 1° gennaio 2023.
Ci avviciniamo sempre più alla fine del 2022, e in tema pensioni la situazione ancora non è stata ben definita. Pare che sul tavolo ci sia una nuova ipotesi su Opzione donna. Nel caso la proposta dovesse essere accettata, si andrebbe incontro ad una riforma totale sul tema che però non entrerà in vigore prima di almeno sei/otto mesi.
La proroga temporanea
Il governo di Giorgia Meloni si muove sulla possibilità di introdurre una modifica su Opzione donna: nella fattispecie l’intento è quello di tenere la versione attuale ma con una proroga a tempo della durata di un anno. Si tratterebbe, in parole spicciole, di una proroga temporanea.
Lo hanno riferito alcune fonti della maggioranza, che in questo momento sono al lavoro per studiare un piano di modifica del provvedimento. L’intento del governo è quello di modificare la norma contenuta in manovra. La norma in questione sancisce, attraverso una proroga di un anno, la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro.
Il provvedimento sarebbe comunque circoscritto a sole tre categorie di lavoratrici. Inoltre la norma dovrà innalzare l’età legandola al numero dei figli. I benefici che apporterebbe al governo sono in termini di risparmio delle risorse.
Nella fattispecie, prorogare la vecchia Opzione donna costerebbe alle casse dello Stato circa 110 milioni di euro. Lo scopo del governo è quello di arrivare nel giro di circa 6-8 mesi ad una “riforma più complessiva del sistema pensionistico”.
